Milano – Non tutti i panettoni firmati dagli chef stellati sono effettivamente prodotti nei loro ristoranti e laboratori. A scoprirlo è stata la redazione di Dissapore, che ha condotto un’indagine sulle etichette di alcuni grandi nomi.

 

Bruno Barbieri, ad esempio, vende sul proprio e-commerce un panettone a 47 euro con la propria firma. Verificando l’etichetta, però, risulta prodotto dal pasticcere di Aosta Mauro Morandin. Matteo Baronetto, invece, una stella Michelin al Del Cambio, nonché fautore del successo dell’omonima pasticceria (la Farmacia Del Cambio), affida la produzione dei suoi panettone ad Albertengo Panettoni, noto laboratorio di produzione situato presso Torre San Giorgio in provincia di Cuneo.

 

Informazioni fumose per quanto concerne i panettoni di Claudio Sadler. Lo chef evidentemente affida a terzi la realizzazione del proprio panettone, ma, secondo Dissapore, un suo post confonde. Scrive infatti che il lievitato è “studiato in collaborazione con il pasticcere specialista in lievitati Massimo Brusa”. Senonché Massimo Brusa risulta essere l’Ad della Brusa srl, azienda biellese di prodotti da forno esportati in tutto il mondo.

 

Hanno passato l’esame di Dissapore i panettoni di Antonino Cannavacciuolo, Mauro Uliassi, Niko Romito, gli Alajmo, i Cerea, Gian Piero Vivalda, Giancarlo Perbellini e Andrea Leali, di cui abbiamo pure parlato qua.

 

Dissapore fa inoltre sapere che il panettone di Carlo Cracco viene prodotto presso la pasticceria La Casa del Dolce a Cologna Veneta (Vr). Alla nostra redazione, però, risulta che il Panettone allo zafferano e albicocche venga prodotto e confezionato nel laboratorio di Galleria Vittorio Emanuelea Milano…

 

 

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