Roma – Gli italiani provano imbarazzo a chiedere la doggy bag al ristorante. Infatti solo il 15,5% porta a casa il cibo non consumato durante un pranzo o una cena al ristorante, sebbene la quasi totalità dei ristoratori, il 91,8%, sia attrezzata per consentirlo. Il dato emerge da un’indagine sull’utilizzo della doggy bag al ristorante. E’ stata presentata nella giornata di ieri, durante la conferenza stampa di Fipe – Confcommercio e Comieco (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) dal titolo Spreco alimentare: al ristorante la doggy bag si chiama rimpiattino. Obiettivo dell’evento era favorire un confronto sugli strumenti necessari per sensibilizzare i consumatori e i ristoratori sull’utilizzo della doggy bag, appunto.

 

Dall’indagine presentata emerge che il numero ancora basso di richieste è dovuto, nella metà dei casi, a detta dei ristoratori intervistati, per imbarazzo. Tra le altre motivazioni appaiono la scomodità (nel 19,5% dei casi) e l’indifferenza (nel 18,3% dei casi). Al tempo stesso, però, sembra che la percezione degli italiani della doggy bag sia positiva: il 74%, infatti, si dice favorevole a portare a casa il cibo non consumato al ristorante. Per il 22% è perfino una variabile importante nella scelta del locale in cui cenare!

 

La conferenza stampa è stata dunque l’occasione per rinnovare la collaborazione sul progetto ‘Rimpiattino’, versione italiana della doggy bag. L’iniziativa, avviata nel 2019, ha consentito di distribuire ai ristoranti aderenti contenitori di carta per consentire di portare a casa il cibo e il vino avanzati. In totale, a oggi, Fipe ha distribuito 24mila i ‘rimpiattini’ tra 875 ristoranti di 22 città.

 

E’ stata infine presentata la nuova funzionalità dell’app Sprecometro, che misura lo spreco alimentare al di fuori delle mura domestiche, frutto di una collaborazione tra Fipe e l’Osservatorio Waste Watcher International.

 

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