Meglio il menù cartaceo o quello visualizzato col QR Code? Ambedue le strade hanno i loro pregi. Secondo Leggimenu.it, la maggioranza dei ristoratori gradisce le semplificazioni apportate in questo campo dalle nuove tecnologie.
Tommaso Farina
E voi, che tipi siete? Siete da menù tradizionale, bello, stampato su carta? O siete dei digitalisti, orientati alle carte di vivande telematiche, accessibili col famigerato QR Code? Questa è una delle cose piccole che ci si chiede spesso, ma poi ci si dimentica sempre di parlarne. Personalmente, voto a favore del caro menù di carta, senza se e senza ma. Attenzione: questo non mi fa rifiutare a priori le versioni digitalizzate. Però, per il sottoscritto il fascino della lista tradizionale non si batte, giammai. Il bello di sfogliare le pagine, quando ci sono più pagine, è impagabile. D’altro canto, la comodità di inquadrare un ghirigoro contorto su un cartoncino, che sullo schermo del cellulare, come per magia, si tramuta in un file ordinatissimo, è indiscutibile.
Diciamocelo: è dura trovare motivi oggettivi per deplorare il menù in codice binario. O meglio: i motivi possono esserci, ma derivano tutti da preferenze personalissime e privatissime, tutte legittime. Qualche anno fa, la cosa sarebbe stata diversa: non tutti i cellulari avevano internet, e per giunta la navigazione costava assai più di adesso. Oggidì, lo scambio di byte tra il server e il terminale del cliente, oltre che velocissimo, ha un impatto infinitesimale sui tutto sommato generosi abbonamenti offerti dalle compagnie telefoniche. Uniamoci poi che molto spesso, non quanto in America ma quasi altrettanto, i ristoranti dispongono di una connessione senza fili gratuita e a disposizione dei commensali, per cui questa criticità viene a cadere.
Un campo in cui il digitale è ancora più benvenuto, è quello delle carte dei vini. Certi ristoranti hanno cantine importantissime, descritte in veri e propri tomi enciclopedici, sovente spessi e ponderosi anche solo da sollevare. Lì, la soluzione migliore è quella computerizzata. E in tal caso, più che far scaricare la carta sul dispositivo del cliente, la scelta vincente è probabilmente quella di stivare il tutto su tablet dallo schermo largo, di proprietà del ristorante: in un locale, servono menù per tutti gli avventori, mentre di carte dei vini ne basta una sola per tavolo. Dunque, via libera al tablet: non necessariamente un Ipad, ma anche qualcosa di più economico, basta che il monitor sia ben visibile.
Affrontiamo l’argomento perché proprio oggi Leggimenu.it ha squadernato una propria indagine in merito. Leggimenu.it è un’impresa nata tre anni fa, in occasione della pandemia, pensata per i ristoratori che desideravano digitalizzare le proprie carte e non potevano o non volevano metterle a disposizione direttamente sul proprio sito web. È tutt’altro che infrequente vedere la scritta Leggimenu.it quando si inquadra un QR Code: la startup offre i propri servigi ad almeno 25mila ristoranti. Leggimenu dunque ha provato a sondare il terreno, e a chiedere a 10mila ristoratori come vedevano la cosa. Per il 44% degli intervistati, il passaggio dal menù cartaceo a quello digitale ha reso più semplice il processo di ordinazione da parte dei clienti, soprattutto di quelli stranieri. Secondo il 15% di loro, la celerità e la semplicità nell’aggiornamento dei piatti gioca un ruolo fondamentale, e per l’8% ha reso più facile correggere gli errori. Inoltre, quasi l’80% del campione non ha riscontrato particolari difficoltà nel confrontarsi con la nuova tecnologia. Insomma: piace. E col tempo, piacerà sempre più anche ai clienti.