Milano – “Deliveroo paga in Italia tutte le imposte dovute”, questa la risposta che arriva dalla multinazionale del delivery alla richiesta di Ubri, Unione dei brand della ristorazione, di aprire un tavole per regolamentare il settore anche dal punto di vista fiscale. Secondo quanto rivela Business Insider, la società nel 2019 ha versato l’Irap per 113.945 euro (su un fatturato di 503mila euro), l’equivalente di una Pmi, con la differenza che in questo caso si tratta della filiale di un colosso valutato 7 miliardi di dollari. La sede milanese nega che che ci sia un qualunque tipo di trasferimento di profitti verso la capogruppo, ma, come spiega il sito di informazione Business Insider, dal bilancio emerge come la controllata supporti la filiale italiana, sostegno che non arriva a titolo gratuito. Quello di Deliveroo, però, non è il solo caso a balzare all’occhio. Foodinho Srl, la società italiana che gestisce Glovo, secondo il bilancio 2019, non ha versato alcuna imposta. Mentre Uber Italy Srl ha pagato 193mila euro a fronte di 403mila di utile. Insomma, i big del delivery, che insieme fatturano oltre 100 milioni di euro, versano al fisco poco più di 300mila euro.