Bruxelles (Belgio) – Non c’è pace per il settore vinicolo europeo. In un documento della Presidenza del consiglio dei ministri, i cui contenuti sono stati divulgati da Coldiretti, si parlerebbe infatti del possibile ricorso alla dealcolazione parziale o totale dei vini tramite l’aggiunta di acqua, anche nei vini a denominazione d’origine. “Il documento circolato tra i ministri agricoli Ue”, spiega il responsabile vitivinicolo della Coldiretti, Domenico Bosco, “è pericoloso perché compie un vero e proprio ‘salto di qualità’. Finora infatti le bevande dealcolate erano considerate come una categoria a parte che in nessun caso potevano essere confuse col vino. Nel documento Ue invece si parla dell’ipotesi di ridurre l’alcol come di quella di aggiungere acqua come di una ‘pratica enologica’. Ovvero una tecnologia che una volta approvata diventa utilizzabile su tutto il territorio Ue bypassando i limiti previsti dai disciplinari di produzione che invece hanno sempre svolto la funzione di frenare derive qualitative”. Solo poche settimane fa aveva fatto scalpore, nella comunicazione sul Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei, il riferimento alla possibile introduzione di etichette allarmistiche simili a quelle apposte sui pacchetti di sigarette per ‘scoraggiare’ il consumo di vino.