Esasperato dalla questua continua degli influencer, il gestore di un locale asiatico di Manchester ha portato alla luce i giochetti di uno di loro. E quando costui ha cercato di farsene beffe, l’ha letteralmente mandato a quel paese.
di Tommaso Farina
Tutto il mondo è paese. È evidente che l’Italia non possa rivendicare la primogenitura in materia di comportamenti spregiudicati da parte degli onnipresenti influencer, che vogliono ossequi e favori: all’estero, dove hanno inventato la categoria, c’è chi è molto più spudorato e arrogante. Ma in qualche caso, trova pan per focaccia. Come è successo a Manchester, Inghilterra, alla fine dello scorso febbraio.
Le divertenti vicissitudini dello chef viterbese che aveva risposto con ironia garbata alla richiesta tartufesca di un gruppo di influencer di fare una cena a pagamento (erano loro a voler essere pagati), scompaiono infatti di fronte alla reazione risoluta dei direttori del Lücky Ramen, locale della città industriale britannica dedito alla cucina asiatica, anzi panasiatica (“Everything we serve is Pan-Asian. Even the coffee”). La notizia è stata riportata da Nextshark.com, uno dei più importanti giornali web dedicati a quello che succede nella comunità asiatica americana. E pur non essendo il fatto successo in America, la giornalista Michelle De Pacina ha ritenuto interessante raccontarlo, coinvolgendo esso un ristorante orientale, e soprattutto riguardando un comportamento che si ripete sempre più spesso nel mondo. Nella fattispecie, tutto è partito da una storia Instagram postata dall’account del locale: “Oh, ma che sorpresa! Un altro avvincente messaggio privato da una superstar con la spunta blu, che ci chiede di gozzovigliare gratis in cambio di un post!”. Nota bene: la ‘spunta blu’ di cui si parla è sempre stato un marchio azzurro che Instagram tempo fa attribuiva agli utenti che avessero portato a termine il processo di verifica dell’account coi documenti, e che fossero rilevanti nel loro campo professionale: oggi, basta pagare un abbonamento (sic). Comunque, la situazione è la stessa dello chef viterbese di cui vi avevamo raccontato il 7 dicembre 2022: il ristoratore s’è incazzato. Senza nomi né allusioni, si è sfogato.
Ora però arriva il bello. L’influencer se l’è legata al dito. Poteva far finta di niente e continuare il suo lavoro da anguilla nella palude dei mercanteggiamenti web, ma non ha saputo trattenersi. Così, ha preso la penna in mano e ha scritto una letteraccia, con toni tra il vittimistico, il buffonesco e l’insultante. “How dare you treat and expose us like that?”, “Come osate trattarci così ed esporci al pubblico ludibrio?”. Cosa tra l’altro falsa: nessun “pubblico ludibrio”, nessun nome è stato fatto. Ma voi ci chiederete: perché conosciamo esattamente le parole pronunciate dallo scroccapranzi? Perché i ristoratori, esasperati, le hanno pubblicate con uno screenshot, anche qui senza esporre il mittente. Val la pena di seguire il resto dell’invettiva, tradotta al volo: “Voi pensate che non meritiamo di mangiare GRATIS? Nel caso non ve ne siate resi conto, noi facciamo del nostro meglio per aiutarvi e promuovervi GRATIS! Non ci aspettiamo molto: solo un pasto, per compensare il tempo, la fatica, l’impegno e l’energia positiva con cui vi diamo supporto. E siccome voi volete esporre noi influencer in questo modo, noi questo supporto non ve lo daremo più. Il vostro cibo sembrava buono. La vostra arroganza però mi dà sui nervi. Ahaha, molto divertente, vi siete fatti due risate, ma ora siamo noi a ridere. Andiamo dove vogliamo e mangiamo gratis. ORA CHI RIDE??”. Testuale, o quasi. Prima si atteggiano a ente di mutuo soccorso per cucine in difficoltà, poi lamentano l’arroganza altrui sfoderando modi da mammasantissima. Tocco finale, la chiusura da asilo Mariuccia, o da Kensington Kindergarten, se preferite.
Se il ristoratore ha riportato il messaggio, vorrà dire che avrà risposto… E in effetti, l’ha fatto, con ironia leggera: “Stiamo srotolando il tappeto rosso per tutti i pasti gratuiti che vorrete! E i nostri cuochi si toglieranno le calzature come compenso per la fatica e il vostro tenero amore!”. Il saluto è col botto: “Bon appétit + Arigato-the-f*ck-outta-here”. Non serve tradurre. Chi si avvicina troppo al fuoco, si scotta.