Roma – Il gran caldo e la siccità degli ultimi mesi hanno fatto sì che la vendemmia 2022 partisse in anticipo da nord a sud del Paese. In Franciacorta hanno iniziato il 1° di agosto; in Veneto si partirà a Ferragosto e in Bassa Langa sarà la vendemmia più anticipata di sempre con un anticipo di 10 giorni rispetto alla media storica. Anche le piante a bacca rossa anticiperanno: il Dolcetto a inizio settembre; poi Barbera e, tra settembre e ottobre, i Nebbioli. Lo stesso accadrà in Toscana con il Chianti, in Campania e in Puglia. “Quello che bisogna cercare di fare è riuscire a capire cosa succederà domani, quindi anticipare i tempi. Oggi il clima è cambiato. Ristorare la vigna non è un capriccio, ma sopravvivenza”, spiega l’enologo e vigneron Alessandro Cellai a La Repubblica. Le prime considerazioni raccolte da Confagricoltura concordano su un calo generalizzato dei livelli quantitativi fino al 10%, mentre sulla qualità, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto. I vitigni siciliani non sembrano invece aver risentito del disagio climatico. “I dati delle ultime due vendemmie confermano che la Sicilia mostra una buona resistenza rispetto ai sempre più evidenti cambiamenti climatici”, commenta il presidente di Assovini Sicilia, Laurent de la Gatinais.