La più importante fiera del vino è tornata a pieno regime dopo i due anni ‘a mezzo servizio’. Ed è un appuntamento che sembra essere sempre più centrato sul mondo degli affari, con gran felicità degli espositori. Resta da sperare che gli investimenti cittadini in infrastrutture miglioreranno il problema del traffico.
di Tommaso Farina
Il pubblico
Voto 7/8
Intendiamoci: qualche casinista s’è visto anche quest’anno. Soprattutto alla fine della giornata di domenica 10 aprile, non sono mancati i crocchi di giovani che barcollavano allacciati tra di loro e si lanciavano in cori goliardici da saturazione alcolica. Ma per il resto, le scene che erano di costume anni fa sembrano essere scomparse quasi completamente. È stato un Vinitaly realmente dedicato ai professionisti, e anche quasi tutti gli appassionati erano appassionati veri, non bevitori a catena.
Presenza operatori italiani ed esteri
Voto 8
Su questo, la gestione di Veronafiere è a dir poco euforica. Stando ai rilievi, infatti, Vinitaly 2022 registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25mila operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88mila). A questi, si aggiungono gli operatori accreditati italiani, scelti con grande selettività. Le aziende stesse, in grande maggioranza, hanno confermato questi dati.
Rispetto delle normative Covid
Voto 6+
La pandemia da Coronavirus, anche se oscurata nelle cronache giornalistiche dalla guerra in Ucraina, è ancora un argomento cogente. Ai cancelli d’ingresso di Vinitaly era puntualmente richiesto di esibire il Green Pass, che tuttavia non sempre veniva scannerizzato. Nota dolente: le mascherine. Tanti, troppi visitatori (e anche alcuni espositori) ne hanno fatto allegramente a meno. Eppure nelle gallerie di collegamento tra i vari padiglioni erano anche a disposizione tante mascherine FFP2 sigillate color vino (ottima scelta).
Viabilità
Voto 5
Il sindaco veronese Federico Sboarina ha promesso, per i prossimi anni, ingenti investimenti viabilistici: nuovo casello autostradale, stazione dedicata all’Alta Velocità (invocata anche dagli espositori) e altre cose del genere, che miglioreranno una situazione figlia di tempi in cui il traffico era molto minore di quello odierno. A tutt’oggi, l’ingorgo di macchine all’entrata e soprattutto all’uscita della fiera è un classicone, anche se l’offerta parcheggi è senza dubbio migliorata rispetto agli anni scorsi.
Soddisfazione espositori
Voto 7
Gli espositori in qualche caso si sono definiti “entusiasti” e hanno usato aggettivi come “straordinario”: il nuovo corso di Vinitaly, parzialmente inaugurato nell’edizione speciale del 2021, sembra ottenere il plauso delle aziende, che apprezzano la virata verso la manifestazione sempre più professionale. Non è mancata qualche voce dissonante, scontenta per la dislocazione dei parcheggi e per le difficoltà logistiche in genere. Però, globalmente, chi ha esposto ha espresso grande soddisfazione, facendo capire che la strada intrapresa è quella giusta.
Ristorazione
Voto 6/7
Ancora non è tornato l’angolo dei ristoranti tematizzati allestito nelle edizioni storiche. Mangiare a questo Vinitaly è stato faccenda di competenza di alcuni notevoli food truck, disposti strategicamente lungo i perimetri dei padiglioni, nonché del ben noto Ristorante d’Autore con la partecipazione di chef stellati, di un self service tirolese, di un’area chiamata ‘Simply Gourmet – Italian Fine Food and Bar’ e anche dei bar e self service della stessa struttura della fiera. Un po’ carente l’offerta del gluten-free.