Milano – È in occasione del suo 60esimo compleanno che, in un’intervista con il Corriere della Sera, lo chef Carlo Cracco ripercorre la propria carriera. E difende alcune scelte prese negli anni. A proposito dello spot delle patatine, ad esempio, replica: “Perché non avrei dovuto farlo? Anche Marchesi mi diede il benestare. Lui stesso era stato testimonial di surgelati. Abbiamo la memoria corta e un po’ di invidia sociale”. Mentre a proposito della scelta di aprire il ristorante in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, che negli anni avrebbe causato gravi perdite ai conti economici delle proprie società, afferma: “È un progetto riuscito. Abbiamo avuto da Tilda Swinton a Pierfrancesco Favino. Volevamo riportare qualità in Galleria: paghiamo l’affitto al Comune. Era uno spazio malconcio, chiuso da 20 anni: ho chiamato lo studio Peregalli Sartori Rimini per sistemarlo”. E a chi dice che dopo la tv gli hanno tolto la stella risponde: “Ero diventato pericoloso. Dicevano: se Cracco ha fatto tivù adesso lo faranno tutti”.

 

Scopri tutte le novità sui protagonisti della ristorazione e dell’hospitality!