Milano – Si è conclusa la controversia, avviata nel 2023, che ha visto Renato Bosco, pizzaiolo esperto di pizza contemporanea e patron dei locali a insegna Saporè, in causa contro una pinseria emiliana.

 

Al centro della lite, l’uso improprio del termine ‘crunch’ da parte del locale emiliano, che rischiava di generare confusione nel pubblico. Bosco, infatti, utilizza i termini ‘Pizzacrunch’, ‘Pizzadoppiocrunch’ e ‘Cruncheria’ per definire i propri prodotti, trattandosi dunque di “veri e propri marchi di fabbrica, riconosciuti tanto dai professionisti quanto dal grande pubblico”, come spiega in una nota lo studio legale studio legale Morri Rossetti & Franzosi, che ha assistito l’imprenditore.

 

Il Tribunale di Bologna ha accertato la contraffazione e ha inibito alla controparte qualsiasi utilizzo del termine ‘crunch’ per identificare servizi di ristorazione, attività promozionali e prodotti pizza e lievitati.

 

 

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