Salerno – Il ‘Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità’, a cura di Roberta Garibaldi, presidente Associazione italiana turismo enogastronomico, è stato presentato nella cornice di Agrifood Future, evento nazionale che si propone di offrire un momento di confronto sulle innovazioni del cibo.

 

“Il Rapporto evidenzia da una parte il cambiamento della domanda, con un consumatore sempre più orientato verso una condotta sostenibile che porta a scelte precise di destinazione, attività svolte e conseguenze socio-ambientali”, afferma Garibaldi. “E, dall’altra, la necessità di un cambio di passo a livello di visione strategica dell’offerta. Si avverte il bisogno di azioni politiche in grado di gestire i flussi in modo più sostenibile, rilanciare in ottica green e social le economie del cibo dalla produzione al consumo”.

 

Per il 75% degli intervistati, degustazioni, pranzi e cene a base solo di prodotti locali sono tra gli elementi determinanti nella scelta. Inoltre, l’adozione di sistemi di raccolta differenziata (73%), di risparmio idrico (66%), di energia da fonti rinnovabili (66%), l’essere plastic free (63%) e altre condotte green guidano il turista, ma queste iniziative devono essere spiegate prima e nel corso della visita. Anche comportamenti aziendali e iniziative di etica sociale sono tenuti in considerazione: il 68% si mostra più propenso a fare esperienza laddove l’azienda ha progetti a supporto della comunità locale, ed il 64% se il personale o i fornitori stanno affrontando situazioni di disagio o l’azienda ha adottato politiche etiche. Ancora, per i turisti è importante alloggiare in strutture green (per oltre tre viaggiatori su quattro), raggiungere la meta con mezzi poco impattanti, muoversi in loco con biciclette.

 

Paradossalmente, anche se i turisti si dichiarano attenti a ricercare esperienze sostenibili, allo stesso tempo dimostrano di essere meno attenti all’ambiente che in passato per quanto riguarda i comportamenti personali: il 65% (76% nel 2021) dichiara di evitare sprechi di cibo, il 54% (contro il 75%) di essere rispettoso dell’ambiente, il 51% (contro il 61%) di non mettere a lavare ogni giorno gli asciugamani nelle strutture ricettive, il 27% (contro il 51%) di usare mezzi pubblici o biciclette. Per questo diventa importante informare e sensibilizzare la propria clientela.

 

È emerso anche che le aree rurali stanno attirando più turisti. Viene suggerito di dare sostegno a queste zone, attraverso un piano integrato di sviluppo, trasporti più facili, prenotazioni digitali, promozione a livello internazionale. Passando per la creazione di hub enogastronomici, spazi polifunzionali di accesso al patrimonio locale e itinerari turistici, ma anche modifiche normative, formazione, scambio di conoscenze, momenti di valorizzazione delle buone pratiche locali anche con premi ad hoc e incentivi.

 

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