Bergamo – “Il binomio enogastronomia e montagna si conferma di grande appeal tra i turisti italiani”. Lo afferma Roberta Garibaldi, vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse e autrice del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano, che sarà presentato a maggio.
Il turismo è tornato alla montagna. Nella scelta della vacanza invernale, oggi, a contare sempre di più sono le offerte legate alla gastronomia, alla ristorazione e alla produzione di cibi. Secondo i dati, il 90% degli intervistati vuole unire l’esperienza in montagna con le degustazioni. E il 68% vuole degustare i piatti tipici del territorio in un ristorante locale. Inoltre, un intervistato su quattro desidera visitare un bar o un ristorante storico.
La cucina di montagna è sempre un punto di riferimento, ma il turismo enogastronomico contemporaneo sta prendendo piede. Un aspetto diventato interessante è quello connesso ai luoghi di produzione del cibo. Due turisti su tre manifestano la volontà di approfondire questa conoscenza. Il 24% degli intervistati vuole visitare un’azienda agricola, il 23% sceglie i caseifici, mentre il 22% opta per le cantine. Tra le altre esperienze troviamo la visita a un mercato locale, scelta da oltre il 40%, quella di piccole botteghe artigiane del gusto con oltre il 37% e, infine, la partecipazione a eventi legati all’enogastronomia.
