Una collezione di dimore storiche di charme in località suggestive della Penisola. Destinazioni per viaggiatori amanti della cultura. La parola a Paolo Terrinoni, Ad di VOIhotels.
di Lucrezia Villa
A Roma, in un angolo di Trastevere a pochi passi dal Gianicolo. A Taormina, con vista sulla Baia delle Sirene. E ora anche nel cuore di Venezia, nei pressi del Canal Grande. Sono queste le location esclusive in cui sorgono le strutture VRetreats. Marchio rivolto al segmento luxury, nato lo scorso giugno in seno a VOIhotels, catena alberghiera di Alpitour World. Lo sviluppo del progetto turistico a forte vocazione internazionale è avvenuto in piena pandemia, nonostante le incertezze causate dall’emergenza sanitaria nel settore hospitality. Una rosa di dimore e palazzi senza tempo, veri e propri gioielli convertiti in soluzioni ricettive di lusso. Con un obiettivo ben preciso: la valorizzazione della bellezza italiana. Ne abbiamo parlato con Paolo Terrinoni, amministratore delegato di VOIhotels.
Quanti clienti avete accolto come VOIhotels quest’anno?
Nel 2021, da maggio ad agosto, abbiamo ospitato oltre 410mila persone all’interno di tutte le nostre strutture VOIhotels. Un numero superiore al 2020, ma chiaramente in flessione rispetto al 2019. Tuttavia, è necessario considerare che nel 2021 abbiamo avuto una stagionalità più ristretta, iniziata sostanzialmente a giugno. Gli hotel hanno lavorato con inventory ridotti nel rispetto delle direttive di distanziamento anti Covid.
E nel 2019?
Nello stesso periodo del 2019, ossia da maggio ad agosto, abbiamo accolto un totale di 558mila ospiti presso le nostre strutture.
Com’è cambiata l’ospitalità negli ultimi anni?
Oggi i clienti cercano un ritorno alle origini, elementi che possano raccontare una storia. Del resto, se ci pensiamo, per tutti noi è importante dare un senso a ciò che ci circonda. Quando entriamo in un hotel, varchiamo la soglia di un mondo, con proprie regole e tempi, con personaggi e attori. Diveniamo parte di quel teatro e vogliamo salire su quel palcoscenico, essere in armonia con l’atmosfera del luogo e carpirne la storia. Credo che la sfida più grande sia quella di mettere in scena un racconto appassionato in cui emerga la personalità dell’hotel e la bellezza del posto che c’è intorno, coinvolgendo gli ospiti nella scoperta di quel mondo, portandoli a sentirsi parte integrante. Ancor più, spingendoli a voler tornare, proprio come avviene con un caro amico, un buon libro o un bel film.
E VOIhotels come risponde alle rinnovate necessità?
La nostra collezione non propone un lusso standardizzato o sontuoso, bensì vuole esaltare l’anima di tutte le strutture che ospitano i nostri hotel. Intessiamo un dialogo continuo sia con il territorio, sia con gli ospiti, dando vita a un concetto di accoglienza attenta, intima e riservata. Non a caso, per noi gli spazi comuni sono essenziali e di grande impatto. Sono i luoghi in cui avviene tutto: le relazioni, gli scambi, le emozioni. Il vero lusso sono le esperienze autentiche e uniche, costruite intorno alle persone.
Con quali obiettivi nasce il brand VRetreats?
La collezione è dedicata agli amanti dell’arte, della storia e della cultura Made in Italy, apprezzata in tutto il mondo. Il nome fonde la ‘v’ di VOIhotels a ‘retreats’, ossia ‘rifugi’, e racchiude la filosofia e l’identità più profonda del brand. Offre una rosa di dimore storiche trasformate in hotel di lusso, un percorso che punta a esaltare gli specifici punti di forza, rispettando la personalità di ogni struttura. Gli hotel possiedono uno stretto legame con il territorio e con la natura. Non a caso, infatti, possiedono tutti terrazze, chiostri e giardini privati in cui riconnettersi a sé e al mondo. Consentono così l’accesso a un mondo intimo ed esclusivo, mai impersonale.
Come si è trasformato il concetto di lusso con la pandemia?
Nel settore del turismo è emersa una rinnovata voglia di costruire, ripensare a una proposta turistica diversa, dove il tema della sostenibilità è di centrale importanza. Abbiamo preso coscienza di quanto sia strategico il turismo per il nostro Paese e di come si rifletta in termini di business su molti altri ambiti. Ciò che al momento si rende necessario è senz’altro un rinnovo del parco alberghiero italiano e l’opportunità di poter fare sistema nella gestione del settore stesso con l’obiettivo comune di attirare i clienti, offrendo un’adeguata accoglienza e tutti i servizi necessari. Una responsabilità non da poco, lasciataci in eredità da questa pandemia.
Cosa apprezzano maggiormente i turisti del nostro Paese?
I nostri hotel non vogliono essere un punto di arrivo, ma l’introduzione alla bellezza della destinazione. Una bellezza frutto di arte, cultura e storia, tradizioni e sapori da celebrare con modalità non convenzionali. In quest’ottica nascono i nostri alberghi di charme in luoghi iconici, per offrire e far vivere un’ospitalità autentica, innovativa e impeccabile.
Cosa c’è nel futuro di VRetreats?
Abbiamo grandi ambizioni per il marchio nei prossimi anni. Ad oggi, abbiamo quattro strutture: il Donna Camilla Savelli a Roma, il Mazzarò Sea Palace e l’Atlantis Bay, entrambi a Taormina, e il Ca’ di Dio a Venezia, ma ci sono più dossier in fase di valutazione. L’obiettivo è quello di proseguire negli investimenti, valutando attentamente ogni acquisizione perché non ci interessa il numero, ma cerchiamo personalità in ogni nostro hotel. Ancor prima degli ospiti, dobbiamo innamorarcene noi. Nel giro di tre anni miriamo ad arrivare a 12 alberghi, situati anche fuori dai circuiti turistici più noti, sempre con l’intento di promuovere i valori del Made in Italy, già affermati internazionalmente.
Il marchio sbarcherà sul mercato estero?
Al momento non è prevista un’espansione all’estero. Il nostro interesse è unicamente concentrato sull’Italia, proprio per non tradire la nostra filosofia e includere tutte quelle destinazioni che meglio rappresentano la bellezza della Penisola.