Milano – Durante il Forum della Ristorazione tenutosi a Padova gli scorsi 17 e 18 ottobre, l’Osservatorio Ristorazione ha presentato il rapporto 2022 in cui emergono dati allarmanti per quanto riguarda il settore della scuola alberghiera. Negli ultimi sei anni, le iscrizioni agli istituti professionali alberghieri sono crollate, facendo registrare un -47,1%. Dal 2014/2015 (anno scolastico con il maggior numero di iscritti) a oggi, si è passati da 64.296 a 34.015 studenti.

 

Numerosi i fattori che hanno agevolato questo calo. Sicuramente il Covid è uno di questi, portando a una diminuzione delle iscrizioni pari al 20%. La fuga di ragazzi si deve però anche ad altre cause: la disillusione nei confronti dei modelli di ristorazione raccontati dalla televisione, i ritmi di lavoro difficilmente sostenibili, le retribuzioni non adeguate e la carenza di informazione e relazione con il territorio. “È necessario ripensare il settore”, spiega Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio, “aprendo a figure professionali più consone alle competenze e alle aspirazioni dei nativi digitali e ridisegnando orari e modalità di lavoro”.

 

Ad intervenire, attraverso i suoi rappresentanti, anche il governo Meloni. Per riempire nuovamente le cucine degli istituti alberghieri italiani, si vuole puntare sull’educazione alimentare a scuola. “Un’ora di educazione alimentare e di corretti stili di vita” è la proposta del ministro della salute Orazio Schillaci. Proposta appoggiata anche dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida: “Abbiamo iniziato, con i nostri senatori e deputati, a redigere una proposta integrativa per inserire l’educazione alimentare e la conoscenza del prodotto negli istituti specializzati, alberghieri e agrari”. Sono ben tre, infatti, le proposte di legge presentate in Parlamento dall’inizio del 2022 per includere questa nuova materia nell’offerta scolastica.

 

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