Roma – Rispetto all’estate 2019 aumentano i ricavi complessivi dei tour operator dell’11% (6% sulle mete nazionali), nonostante un calo del 4% dei passeggeri. Un dato che si spiega con l’aumento dei costi medi legato all’inflazione. L’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi mostra i dati per l’estate 2023. Il presidente Pier Ezhaya commenta: “Questa è la prima estate che ci certifica ufficialmente fuori dal periodo pandemico”. E continua: “La propensione a viaggiare si esprime nelle forme più variegate e si assiste a una maggior magnitudo del turismo organizzato verso i consumatori più inclini al ‘fai da te’, specialmente nei mesi di ‘spalla’ dell’alta stagione”.

 

Per quanto riguarda le destinazioni preferite dagli italiani, la crescita più alta, in termini di ricavi, è rappresentata dall’Egitto (+46% sul 2019). La Tunisia, invece, ha triplicato i volumi rispetto al pre-pandemia. In Europa tengono Spagna e Grecia, e nei Caraibi tiene la Repubblica Dominicana. In calo, invece, Cuba e le altre destinazioni caraibiche. Kenya, Zanzibar e Madagascar (Esta Africa) vanno a gonfie vele. Il Giappone ottiene i risultati migliori in Oriente, e nel sud-est asiatico domina l’Indonesia. L’Africa Australe è scelta per viaggi naturalistici, principalmente Sudafrica, Namibia e Botswana.

 

L’Italia registra una crescita superiore al 6% rispetto all’estate 2019. Crescono non solo il prodotto club e i villaggi, ma anche il ‘prodotto generalista’ (alberghi, residence e aparthotel): una conseguenza, secondo Astoi, della propensione dei consumatori ad affidarsi al turismo organizzato. Le regioni protagoniste dell’estate con i tour operator sono Sardegna, Sicilia e Puglia.

 

La durata dei soggiorni ‘mainstream’ si aggira attorno ai 7,9 giorni (una leggera crescita sul 2019), mentre quelli ‘tailor made’ scendono a 12,6 giorni rispetto ai 13,4 del 2019. Il numero medio di passeggeri per pratica è di 2,8. Si evidenzia la tendenza a prenotare viaggi e vacanze con partenze nei mesi di ‘spalla’ dell’alta stagione: +15,6% in maggio, +15,8% in settembre, con ottime vendite anche in ottobre. La durata dei soggiorni in questi mesi è mediamente più bassa rispetto a quelli di alta stagione mentre il numero medio di passeggeri per pratica è invece analogo. Le prenotazioni anticipate avvengono per la maggior parte tra i 45 e i 60 giorni prima della partenza.