Venezia – E’ di pochi giorni fa la notizia della chiusura del Fondaco dei Tedeschi, centro commerciale di lusso a pochi passi dal ponte di Rialto. Con un rosso da 100 milioni di euro, Dfs (parte di Lvmh) ha deciso di non rinnovare il contratto di locazione, che scadrà a settembre 2025, nell’ambito di una riorganizzazione generale legata alle difficoltà economiche che il gruppo e, più in generale, il settore del travel retail, stanno vivendo. E’ previsto il licenziamento di oltre 200 persone.
Anche la famiglia Alajmo, che all’interno del Fondaco dei Tedeschi ha aperto il ristorante Amo, sarà interessata dalla chiusura. Tanto che Raffaele Alajmo, intervistato dal Corriere del Veneto, esprime tutta la sua rabbia: “Ho saputo solo due ore fa della decisione della società Dfs. Non da loro. Ma da un dipendente che ha letto i giornali online. Nessuna notizia ufficiale”, afferma. “Non escludo una coda giudiziaria perché se uno investe due milioni di euro per un restyling firmato da Philippe Starck e poi l’immobile chiude, ci sarà da approfondire”. Conferma, però, che nessuno dei 25 dipendenti di Amo rimarrà senza lavoro: “Non abbiamo ancora le modalità, non abbiamo un piano B: so la cosa da due ore e non ho neanche avuto modo di pensare. Ma abbiamo rassicurato subito i 25 lavoratori. Nessuno di loro resterà a piedi. Nel frattempo, cerchiamo di capire cosa è accaduto, perché, e quali saranno le ricadute per le imprese che hanno investito”.
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