Milano – Presentata l’ultima annata di Brunello di Montalcino della cantina Biondi-Santi: quella del 2016. Con un evento che si è svolto ieri a Milano, dal titolo ‘La voce di Biondi-Santi’, l’azienda ha dato la possibilità a un gruppo di giornalisti di degustare il Brunello di Montalcino Riserva 2015 e il Brunello di Montalcino 2016. Accomunati da un senso distinto di freschezza ed eleganza, sono figli di vigneti cresciuti in alta collina, che sviluppano la loro personalità nell’equilibrio tra le caratteristiche dell’annata e l’imprinting del loro habitat. Due espressioni molto diverse del Sangiovese: una, la 2015, che racconta un’estate calda e poco piovosa, e l’altra, quella del 2016, piuttosto lineare e mite.
Il Riserva 2015 è il 41esimo rilanciato dal 1888 a oggi dalla cantina toscana. Prodotto da una selezione di Sangiovese Grosso proveniente dai vigneti più vecchi di proprietà di Biondi-Santi, è vinificato in tini verticali di rovere e invecchiato per 3 anni in grandi botti di rovere di Slavonia, a cui segue un lungo affinamento in bottiglia. E’ un vino solido e compatto, con un bouquet complesso e un gusto carezzevole, anche se deciso.
Il Brunello del 2016, invece, è brioso, frutto di suoli, vigneti e uve che hanno goduto appieno della giusta quantità di acqua, sole e vento. Il suo ‘carattere gastronomico’ accompagna il cibo senza farlo prevalere. Prodotto da una selezione di Sangiovese Grosso proveniente da vigneti di proprietà Biondi-Santi, è vinificato in contenitori di cemento vetrificato con uso di lieviti indigeni, invecchiato per 3 anni in botti di rovere di Slavonia.