Brusaporto (Bg) – Stasera, al ristorante tristellato Michelin Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo), quattro consorzi di tutela si sono incontrati in una cena, per avviare una riflessione sul futuro da proporre al food italiano. Coinvolti il Consorzio di tutela della Pasta di Gragnano Igp, il Consorzio tutela Provolone Valpadana, il Consorzio Vino Chianti e il Consorzio per la tutela dell’Asti Docg: quattro realtà, che insieme rappresentano qualcosa come 4800 aziende e un giro d’affari di quasi 1,8 miliardi di euro. Hanno scelto di ritrovarsi con la volontà di avviare una riflessione comune su un pilastro del nostro tessuto economico, che ha senz’altro saputo reggere meglio di ogni altro allo sconquasso della pandemia ma è comunque chiamato a una prova di maturità su molti fronti. Per l’occasione, Enrico e Bobo Cerea hanno creato piatti imperniati sui prodotti dei consorzi convenuti, e il sommelier del ristorante ha provveduto agli abbinamenti con Asti e Chianti.
Il foto, da sinistra: Giovanni Cafiero, responsabile comunicazione Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano Igp; Vittorio Emanuele Pisani e Libero Giovanni Stradiotti, rispettivamente direttore e presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana; Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti, e Luca Alves, event manager del consorzio; infine, Giacomo Pondini, direttore del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg.