Roma – Di fronte alla possibilità che venga imposto un nuovo coprifuoco ai locali, arriva un ‘no’ secco dall’Associazione italiana ambasciatori del gusto, che riunisce l’eccellenza della ristorazione e della pasticceria italiana. La misura viene definita in una nota dell’associazione “inutile, incoerente e discriminatoria”. “I ristoranti non sono la causa della movida incontrollata. Imporre una loro chiusura anticipata non porta ad alcun risultato concreto in termini di lotta agli assembramenti che di fatto si verificano fuori dai locali. Se l’intenzione del Governo è quella di mettere in atto un piano di prevenzione – prosegue la nota – questo deve svolgersi dove il pericolo sanitario c’è veramente e quindi in primis lungo le strade e nelle piazze dove si verificano assembramenti e dove purtroppo non ci sono controlli. Va difeso il servizio al tavolo, che prevede il rispetto di tutta una serie di standard qualitativi”. Il settore della ristorazione è fra quelli che maggiormente ha sofferto del lockdown e che ora, con il rischio dover rinunciare a una parte del servizio, si troverà nuovamente a chiedere misure di supporto all’occupazione. Nella persona della chef Cristina Bowerman, presidente dell’associazione, gli Ambasciatori del gusto chiedono dunque che “la norma escluda tutti i locali dove viene offerto un servizio al tavolo che implica un obbligo di controllo per il gestore e uno standard qualitativo già in atto. Se ciò non accade il settore della ristorazione italiano morirà”.
In foto: Cristina Bowerman