Roma – Un valore economico totale distribuito di 3 miliardi, con una ricaduta occupazionale diretta e indiretta su 27.704 persone, per un equivalente di 106 milioni di euro destinati alle famiglie. Rapporti commerciali diretti con 14.762 fornitori, di cui il 79% italiani. E un flusso di 2.8 miliardi a favore delle imprese. Questi i numeri di Gruppo Alpitour, relativi al 2019, frutto di un’analisi avviata ad aprile 2021 e realizzata in collaborazione con Strategy Innovation, spin-off dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Obiettivo del report era comprendere l’impatto economico, sociale e ambientale del gruppo.
I risultati dello studio sono stati presentati ieri in Parlamento. E mettono in luce l’importanza economica, culturale e sociale del turismo in Italia. Infatti, oltre alla spinta economica per il Paese, Alpitour ricopre un ruolo attivo nell’ambito della formazione e dell’impegno ambientale e sociale con 68mila ore di formazione e 25.870 individui coinvolti in attività a supporto della crescita personale. Attività e progetti per cui il gruppo investe ogni anno circa 1,6 milioni di euro.
Alla luce dei dati presentati e della situazione in cui versa il settore turistico, che nel 2019 muoveva il 13% del PIL nazionale, occupando 3,5 milioni di persone, Giorgio Palmucci, presidente dell’Agenzia nazionale del turismo (Enit), ha commenta: “L’Italia ha un potenziale immenso e per questo dobbiamo promuovere un cambio di passo e potere così cogliere tutte le opportunità che avremo per rianimare il turismo”. “Gli studi indicano che nei prossimi anni cambieranno le abitudini, i trend e i paesi visitati”, ha proseguito. “È, dunque, necessario uscire da una sterile dicotomia tra incoming e outgoing, per comprendere che la ricchezza del turismo risiede nelle sue molteplici forme: nel promuovere il brand Italia all’estero, nell’accogliere al meglio gli stranieri, nell’accompagnare gli italiani a esplorare il mondo con aziende e dipendenti italiani, riconosciuti per esperienza e professionalità”.